Tra le fibre artificiali di derivazione naturale troviamo Bamboo, Lyocell, Modal, Orange Fiber e Viscosa qui di seguito ve le illustriamo una per una:
Viscosa:
è una fibra artificiale estratta dalla cellulosa vegetale, una fibra tessile che utilizza una parte di materia prima di origine naturale e si ottiene attraverso processi chimici in laboratorio.
Inizialmente la fibra di viscosa fu chiamata Seta Vegetale, successivamente Rayon, ma oggi è chiamata in modi differenti a seconda della materia prima naturale utilizzata. La materia prima utilizzata non è sempre la stessa e per lo più vengono utilizzati alberi o altri materiali di origine vegetale.
è una fibra artificiale di derivazione naturale prodotta partendo dalla polpa degli alberi (faggio): è quindi una fibra rigenerata dalla cellulosa. I tessuti realizzati in modal al tatto sono molto morbidi e lisci, e sono particolarmente piacevoli anche da indossare.
Proprio perché è così morbido, il Modal viene spesso abbinato ad altri tessuti naturali come la lana, la seta ed il cotone per migliorarne qualità e lucentezza.
Modal è un marchio registrato di Lenzing AG, una multinazionale austriaca attenta alle produzioni ecologiche e sostenibili, specializzata nella produzione di tessili e, in particolare, di fibre prodotte dalla cellulosa.
I tessuti realizzati con il Modal non si sfibrano e non sono soggetti al tipico effetto “pilling” dei tessuti realizzati in cotone.
Oltretutto, rispetto al cotone, i capi in modal si restringono di meno e conservano meglio il colore.
I tessuti che contengono Modal sono lisci, soffici e soprattutto traspiranti.
Per questa ragione sono adatti a tutte le stagioni: mantengono caldo nelle stagioni fredde e lasciano la pelle fresca durante le stagioni calde.
Si stira con molta facilità, esattamente come il cotone.
Micromodal:
Come il Modal ma ha fibre molto sottili e ultraleggere che lo rendono comodissimo e si asciugano molto velocemente.
Lyocell/Tencel:
è un tipo di tessuto ecologico di recente introduzione che viene prodotto a partire da alberi di eucalipto, dei quali viene impiegata la polpa di legno.
Si tratta di un materiale che al tatto si dimostra elastico e liscio, in grado di sopportare temperature fino ai 40 gradi.
Ha colori decisamente intensi dovuti proprio alla capacità di assorbimento delle fibre.
La base della fibra, il legno di eucalipto, ha il pregio di assorbire in modo naturale l’umidità.
Comodo e pratico per i suoi molteplici utilizzi, questo tessuto può essere messo senza problemi in lavatrice: i capi di abbigliamento possono essere lavati in modo semplice e senza controindicazioni, come se si avesse a che fare con degli indumenti in cotone poliestere, e anche la fase di asciugatura non richiede attenzioni particolari: il solo accorgimento che vale la pena di adottare è quello che prevede di risciacquare il Tencel Lyocell con dell’acqua fredda per poi lasciarlo asciugare a una temperatura abbastanza bassa.
Ancora, un altro aspetto interessante relativo ai vestiti realizzati con questa fibra riguarda il fatto che non c’è bisogno di stirarli: e, se proprio lo si vuole fare, il ferro da stiro deve essere tenuto a una temperatura ridotta.
(o bambù) è una fibra artificiale ecologica di origine naturale estratta dall’omonima pianta di bamboo.
L’attributo di tessuto ecologico è dovuto soprattutto alle strepitose proprietà della pianta di bamboo più che alla sostenibilità del tessuto stesso. La pianta di bamboo non necessita di particolari attenzioni da parte dei coltivatori, cresce spontaneamente evitando lo spreco di risorse idriche; non ha bisogno di sostanze chimiche pericolose (pesticidi, diserbanti ecc).
Orange Fiber:
è una fibra artificiale ecologica di origine naturale derivata da scarti di agrumi (arance).
Orange Fiber segue il trend del riciclo di scarti dell’industria alimentare creando un lussuoso tessuto ecologico. Recuperare queste arance altrimenti destinate al macero è l’obbiettivo di Orange Fiber, che unisce al riciclo una produzione totalmente priva di sostanze tossiche nocive per l’ambiente.
Crabyon:
è una fibra di recente creazione, costituita da un prodotto naturale proveniente dai crostacei, che, unita ad altre fibre naturali come canapa, lino, cotone o lana permette di ottenere una nuova generazione di tessuti “antibatterici naturali”.Nasce in Giappone dall’azienda Omikenshi che è riuscita a mettere a punto un procedimento industriale, attraverso la frantumazione dei gusci dei crostacei provenienti dall’industria alimentare e la miscelatura con la cellulosa, senza l’impiego di solventi.
Un metodo che rende disponibili il Chitin ed il Chitosano, sostanze dotate di innumerevoli proprietà igienico-sanitarie, le cui biocompatibilità sono state verificate scientificamente tanto da essere utilizzate anche in campo medicale e farmacologico.
Stiamo parlando di una fibra tessile che, oltre ad essere antibatterica e antimicrobica, è emostatica, completamente biodegradabile, anallergica, ecologica e biocompatibile.
È bene sottolineare che le funzioni antibatteriche e antimicrobiche del Crabyon si esplicano mediante l’inibizione della crescita dei batteri e si mantengono inalterate e permanenti nel tempo anche a seguito dei lavaggi, dell’uso o altre alterazioni da parte di agenti esterni.
Inoltre, il Crabyon ha un alto potere assorbente dell’umidità ed a contatto con la pelle è in grado di prevenire la disidratazione e la sua capacità di mantenere il livello di umidità è maggiore rispetto ad ogni altra fibra, mantenendosi fresco ed esente da cattivi odori a lungo.
Previene così, le irritazioni della cute e risulta sicuro e confortevole anche per le pelli delicate o ipersensibili a partire dai bambini o anziani, anche ospedalizzati.
Di notevole interesse per le sue potenzialità, il Crabyon si colloca come fibra ideale per la realizzazione di prodotti tessili da usare a contatto con la pelle, per capi intimi, sportivi, biancheria per la casa, medicale e così via.
Fibra di latte:
è leggera, morbida, scorrevole, liscia e con le sue intrinseche proteine casearie, riesce persino a nutrire ed idratare anche la pelle più delicata. E non solo: ha proprietà antibatteriche e stimola la circolazione sanguigna grazie alla sua capacità di traspirazione e assorbimento dell’umidità attraverso tecniche di bio-ingegneria che il liquido viene reso idoneo per la filatura e il «filo» ottenuto è un’ottima alternativa ecologica alle fibre sintetiche.
Le fibre sintetiche
Le fibre tessili sintetiche comprendono tutti quei tessuti che sono realizzati esclusivamente con materiali derivati da prodotti petroliferi.
I seguenti tessuti sintetici sono classificabili come ecologici, perché derivano dal riciclo di risorse esistenti altrimenti destinate agli inceneritori (plastica, reti da pesca, tappeti, scarti industriali ecc).
è una fibra tessile sintetica derivata dalla rigenerazione di polimeri di plastica riciclata, un Nylon ecologico sviluppato dall’azienda Aquafil creato grazie al riciclo di reti da pesca abbandonate negli oceani, tappeti domestici, rifiuti plastici industriali, scarti di tessuti utilizzati dall’industria tessile.
ECONYL® è un programma di recupero di rifiuti plastici rigenerabili che lavora su scala internazionale: Stati Uniti, Egitto, Grecia, Pakistan, Tailandia, Norvegia e Turchia. ECONYL è sicuramente tra i tessuti sintetici più ecologici in commercio.
ECONYL non è da non confondere con le BioPlastiche, le quali provengono per lo più da materiali vegetali (quindi di origine organica) e sono biodegradabili e compostabili, mentre Econyl è solo riciclabile.
NewLife:
è una fibra sintetica ecologica realizzata in Italia grazie alla raccolta differenziata della plastica, in particolar modo delle bottiglie di plastica.
Puntare al riciclo di risorse esistenti, soprattutto se parliamo della plastica. Sappiamo quanto sia difficile smaltirla quando lasciata in natura, d’altronde ci hanno insegnato che occorrono oltre 100 anni per decomporla naturalmente.
NewLife è un tessuto ecologico che sostituisce il classico e inquinante Nylon.