Forse non lo sai, ma sono proprio i
bambini che si trovano più in difficoltà rispetto ai nuovi stili di vita del
mondo urbano.
Oggigiorno sempre di più i bambini rimangono a lungo chiusi tra le mura degli edifici e non conoscono più l’
ambiente naturale, non compiono esperienze dirette e non sono liberi di esplorare la natura.
La diminuzione delle esperienze corporee e di movimento incide sia a
livello cognitivo-mentale sia a livello fisico, tanto che sono aumentati i casi di obesità, difficoltà motorie e iperattività.
Lo scrittore Richard Louv conia l'espressione
«disturbo da deficit di natura», osservando come queste difficoltà vengono diminuite con l’utilizzo di farmaci, senza chiedersi di cosa in realtà hanno bisogno oggi i bambini, senza interrogarsi sulla persona in modo globale, quindi osservando anche il contesto e l’ambiente in cui vive.
Cosa sono gli agrinidi
In risposta a queste nuove esigenze, diverse famiglie, educatori e agricoltori si sono attivati per istituire dei
servizi per l’infanzia nel mondo naturale, come le aziende agricole.
Questi servizi sono stati chiamati
agrinidi per la fascia 0-3 anni e
agriasili per la fascia d’età 3-6 e si inseriscono nei numerosi progetti diffusi in tutta Italia come
asili nel bosco e fattorie didattiche, che hanno lo scopo di aiutare il bambino ad allacciare il contatto con la natura.
L’agrinido e l’agriasilo, collocati all’interno di un’azienda agricola, sono luoghi particolari per un servizio educativo, ma offrono svariate occasioni per
riqualificare il mondo rurale e per aiutare i fanciulli a crescere in modo armonico.

Quali sono i benefici dell'agrinido oltre il contatto con la natura?
Nell’agrinido, come in tutti i nidi tradizionali, viene garantito ai bambini il soddisfacimento dei bisogni primari e delle cure quotidiane come
il pranzo, il sonno e il cambio, ma nell’agrinido viene favorito il contatto con l’esterno durante tutti i periodi dell’anno: l’ambiente naturale stimola i bambini nella curiosità e nello
sviluppo dei sensi, molto più rispetto a giochi strutturati all’interno di un luogo chiuso.
Anche il
contatto con gli animali e la cura delle piante dell’orto che faranno parte della sua alimentazione quotidiana, sviluppano nel bambino un
senso di responsabilità e una predilezione nel prendersi cura di qualcuno e/o qualcosa altro da sé, diventando fin da subito dei bambini rispettosi dell’ambiente in cui vivono e sviluppando armonicamente capacità cognitive, linguistiche e di relazione.
L'agriasilo non è una novità: nasce dal metodo Montessori
Maria Montessori, importante pedagogista italiana, osservando i bambini, comprende che la dimensione del prendersi cura è insita in ciascuno di noi e dev’essere stimolata costantemente fin dalla prima infanzia. Il bambino capisce fin da subito di avere un
ruolo importante all’interno dell’agrinido: il suo pensiero non è costantemente proiettato all’attesa del ritorno del genitore, ma si adopera per
prendersi cura ogni giorno dell’orto che, assieme ai suoi coetanei, coltiva e degli animali presenti in azienda.
La società di oggi, purtroppo, è portata ad apporre un’etichetta su qualsiasi comportamento e su qualsiasi persona, negando la
possibilità dell’errore, vitale per apprendere in profondità. Ciò porta il bambino ad aver paura di sbagliare e quindi ad una chiusura emotiva, difficile poi da scardinare. Gli animali, nella loro semplicità, permettono al bambino di
essere se stesso, con le proprie imperfezioni e i propri sbagli e aiutano il bambino a sviluppare non solo la comunicazione verbale, quindi l’apertura verso l’altro, ma soprattutto la
comunicazione non verbale.
Perchè è importante la comunicazione non verbale?
Questa è vera, perché non riempita da parole, ma caratterizzata dallo scambio di
gesti e sguardi, che non possono non essere sinceri.

Martina Budai
Educatrice della prima infanzia, laureata nel 2019 in Scienze dell’Educazione – Educatore della prima infanzia allo IUSVE di Mestre. Ha svolto il suo tirocinio presso uno dei primi agrinido in Italia, l’agrinido Fattoria Casa Mia a Ospedaletto di Pescantina in Veneto, dando così forma al suo sogno di aprire un agrinido in Friuli Venezia Giulia. Martina è nata e cresciuta in un’azienda agricola con allevamento e caseificio gestito dal padre, ma la sua predisposizione si dirige verso l’educazione della prima infanzia: l’agrinido coniuga perfettamente la sfera agricola e naturale con la sfera educativa, entrambe necessarie per l’essere umano.