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Amici a quattro zampe, preparatevi: è in arrivo un bebè! di Elisa Masini

09/12/2019

"Ve lo ricordate il cartone di Lilli e il Vagabondo?
No, non la scena degli spaghetti!
Prima, quando Lilli si ritrova dall’essere la reginetta di casa all’essere quasi ignorata perché Gianni caro e Tesoro aspettano un bebè!
O peggio ancora quando Lilli e il bambino, ormai inseparabili, rimangono qualche giorno a casa con la zia e quest’ultima non lascia che la cagnolina si avvicini al suo nuovo migliore amico.
Terribile!
Oh ma io la capisco perfettamente, povera Lilli!
Non potete immaginare cosa mi sia successo l’altro giorno!
E' arrivato questo nuovo esserino piccolissimo in casa mia, e ha un odore strano, sta sempre in braccio alla mia mamma, è pure bruttino tutto rosso e senza peli, e piange, ah se piange!!
Quindi ho pensato che se lui piangeva, magari potevo provare ad abbaiare anche io, giusto così, per presentarmi.
Beh, non ci crederete!! Ma sono stato sbattuto fuori dalla porta di casa!
E quando ho gentilmente chiesto di rientrare... mio papà mi ha urlato di stare zitto!
Devono essere diventati matti! Ma anche quella bella bolognese che abita nella casa a fianco mi ha raccontato che dopo che è arrivato il bambino lei non è più potuta salire sul divano o sul letto. Mi sento svenire al solo pensiero!"
Baloo amico fedele a quattro zampe!


Cosa succede quando in una famiglia con un cane arriva un neonato?
Il nostro amico a quattro zampe accetterà il nuovo arrivato?
Alcuni di noi potranno pensare che il cane è l’ultimo dei problemi da considerare in un momento così delicato e di così grandi cambiamenti.
Fino a 20 anni fa nessuno mai si sarebbe posto una domanda del genere.
Questa e molte altre:
il mio cane è adatto a stare con i bambini? E quando mio figlio inizierà a gattonare e camminare? Il cane può essere geloso del neonato?
Ma al giorno d’oggi il cane è davvero diventato il migliore amico dell’uomo; viene coccolato e viziato, esce per l’aperitivo, sta sul divano con noi a guardare la tv ed è a tutti gli effetti un  membro della famiglia.
Diventa quindi più naturale farsi delle domande sulla convivenza cane/neonato.

L’idea di base in realtà rimane una e una sola:
continuiamo a coinvolgere i nostri amici a quattro zampe anche in questa nuova avventura!
Sin dall’inizio, da quando il bambino è ancora nella pancia della mamma, raccontiamogli cosa c’è che si muove nel pancione; certo che il cane non capirà le nostre parole, ma saprà leggere il nostro stato d’animo e le nostre emozioni. 

Decidiamo  fin da subito se il cane potrà avere accesso alla cameretta del bambino: se è no deve essere no anche prima del suo arrivo, se è si, lasciamolo libero di annusare ed esplorare il nuovo ambiente, di familiarizzare con suoni, giochi e sonagli, con l’odore di pannolini e creme.
Quando il bambino sarà nato portiamo a casa una cuffietta o un calzino con il suo odore, in modo che il cane già possa riconoscerlo al suo arrivo in famiglia.

E quando arriverà il momento delle presentazioni vere e proprie?
Se ne abbiamo la possibilità, facciamo si che il primo incontro sia fuori dalle mura di casa: in giardino o sull’uscio della porta. Non dimentichiamoci di fare le feste al cane, sono pur sempre dei giorni che siamo via e lui non sta nella pelle all’idea di rivederci!
Lasciamolo annusare con calma il bambino (ognuno di noi conosce il proprio cane e calibrerà le distanze e i tempi di conseguenza), presentiamoglielo e poi entriamo tutti insieme in casa.
Nonostante le fatiche dei primi giorni e mesi, dedichiamo sempre uno sguardo o una carezza anche a lui, tranquillizziamolo se lo vediamo spaventato dal pianto del bambino, giochiamo insieme a lui in presenza del neonato; non dimentichiamo che il nostro amico a quattro zampe è sempre lì pronto ad accoglierci e sostenerci anche nei momenti più difficili, ed anche in questo momento l’unica cosa che lui ci chiede è di esserci, di poter partecipare.
Doversi riabituare a nuove routine non è semplice per un animale, ma se noi rimaniamo la sua base sicura, riuscirà a vivere in modo sereno questi cambiamenti, certo del fatto che potrà sempre contare sulla nostra figura rassicurante e sulla nostra guida rispetto a quello che può o non può fare.

Ovviamente, se dopo alcune settimane notiamo che il cane fatica ad accettare il bambino, o è troppo eccitato dalla sua presenza, non esitiamo a contattare un professionista che, osservandoci nel nostro contesto famigliare, saprà indicarci alcune strategie specifiche per noi.
È fondamentale intervenire fin da subito, se e quando necessario, in modo da creare una relazione equilibrata e stabile tra il cane e il bambino; equilibrio che ci permetterà poi di affrontare con maggiore serenità e sicurezza anche le fasi successive del loro rapporto, quando il bambino inizierà a tirargli la coda e le orecchie, inizierà a gattonare e a correre.
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Se la loro relazione avrà basi solide potrà evolversi in una bellissima amicizia: il cane, individuo non giudicante e capace di modulare le emozioni, sarà amico e confidente, qualcuno da cui correre quando mamma e papà si arrabbiano, un compagno di gioco nei momenti di solitudine, una coccola calda e rassicurante.


Elisa Masini​​​​​​​

​​​​​​​Laureanda in Psicologia dello sviluppo e dell'educazione. Ha conseguito un Master universitario di I livello in Interventi Assistiti con Animali e un Master Iescum di I livello in Applied Behaviour Analysis (ABA). E' iscritta con il codice E-0016 agli elenchi nazionali operatori per gli Interventi Assistiti da Animali. Lavora come educatrice con bambini e adolescenti con varie disabilità, ADHD, disturbi dello Spettro Autistico, disturbi dell'apprendimento, disturbo oppositivo provocatorio e disturbi generalizzati dello sviluppo. Fondatrice dell'Associazione MIRUA che si occupa di Interventi Assistiti con Animali, opera al suo interno come referente e coadiutore in progetti presso scuole, centri per la disabilità adulta, case di riposo e strutture ospedaliere.
 
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