É molto importante parlare al bambino ma anche e soprattutto cantare per lui durante la gravidanza perché come ci ricorda Elisa Benassi docente di Psicofonia:
“Il canto aiuta la gestante a migliorare il respiro, ma anche a farle scoprire il piacere di cantare per il bebè, contribuendo così anche al suo sano sviluppo.”
Il canto accresce l'autostima, invita all'incontro, ricentra la mamma avvicinandola al bambino che ha in grembo.
Dagli studi di psicofonia effettuati dalla fondatrice e cantante Maria Luisa Aucher intorno agli anni 50’ in collaborazione con Paul Cauchard, neurofisiologo della Sorbona, è emerso che la voce investe interamente il corpo del feto: dall'osservazione di neonati, figli di cantanti professionisti, si è riscontrato che dove era la madre a cantare per tutta la gravidanza il bambino mostrava alla nascita solidità alla nuca e vigore degli arti superiori, quando invece era il padre si assisteva ad una precoce deambulazione.
La psicofonia studia il processo grazie al quale le sonorità prodotte dalla voce sollecitano precise parti del corpo. Il lavoro psicofonetico in gravidanza è importante poiché il bambino in utero viene sollecitato dalla voce di entrambi i genitori, in particolare l’emissione vocale della madre “colpisce” il piccolo sia dall’interno che dall’esterno del corpo materno (BENASSI, 1996,1998). In psicofonia e in modo particolare nell'esperienza del canto prenatale, la manifestazione vocale diventa allora il filo conduttore di una serie di esperienze che portano la futura mamma tanto ad accogliere e a integrare il mutamento attraverso una percezione di maggiore equilibrio, quanto a cercare con affetto il contatto con il bambino. Da:
“Il canto prenatale e i vissuti delle madri”.
Il canto della mamma quindi è un canale privilegiato per comunicare con il piccolo nel pancione, la sua
voce è veicolo di affetto e permette di creare una relazione affettiva equilibrata e serena.
Si possono quindi cantare ninne nanne per cullare il bambino, ma anche brani scelti per rilassarsi, per rivivere o immaginare belle emozioni. A volte attraverso il canto si possono esprimere cose mai dette.
Non sorprendetevi, quindi, se alla nascita il bimbo mostrerà di riconoscere la voce materna più di qualsiasi altra infatti la voce della mamma è il primo suono che il bambino impara a conoscere nel grembo!!
Lucia Follador
Diplomata in Pianoforte, nel 1987 inizia la sua attività didattica relativa all’insegnamento della Musica per bambini seguendo vari corsi e conseguendo relative specializzazioni, tra cui il diploma “Willems”. Dal 2001 si specializza nel metodo Gordon alla cui base c’è la Music Learning Theory e inizia la sua attività di educatore musicale rivolta ai bambini in età neonatale. È membro attivo del GIML, Gordon Insitute for Music Learning e da novembre 2013 è socia dell’Audiation Institute. Frequenta Psicofonia e si perfeziona in tecnica vocale. E’ direttrice dei cori di voci bianche “VocinVolo” e “Prime Note” (Ritmea) con cui ha realizzato numerosi eventi e ben 2 Cd Natalizi di cui uno ha visto la collaborazione con artisti internazionali come Giò Di Tonno, Paolo Fresu e Valter Sivilotti.