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Dalla cultura indiana i suggerimenti per una maternità e paternità consapevoli di Leonilda Candotti

06/12/2019

Nella cultura tradizionale di ogni popolo il concepimento è considerato un evento speciale, significativo non solo per i genitori, ma per l’intera comunità.
Nella cultura indiana tradizionale una progenie sana assicura la continuità del lignaggio famigliare e la salute della società, che necessita, per mantenersi in buono stato, di individui sani ed equilibrati.
Così, idealmente, “fare un bambino” è considerato un atto consapevole e voluto, non atto a soddisfare esclusivamente un proprio desiderio o bisogno, ma un’opera che implica una profonda responsabilità sia nei confronti del nascituro, che della società in cui si vive e presuppone una preparazione che favorisca la riuscita del concepimento, lo sviluppo e la nascita di un bambino sano.
Le indicazioni per il successo nel concepimento e nello sviluppo intrauterino del bambino suggerite nella medicina ayurvedica, per la maggior parte tratte dalla Carakasamhitā, testo cardine di questa arte medica, sono molto interessanti e, sebbene alcune cose ci sembrino completamente incomprensibili, forse un po’ naif, altre sono incredibilmente moderne ed in accordo con la scienza attuale.
Si raccomanda innanzitutto che i genitori non siano legati da gradi di parentela, abbiano entrambi il desiderio di procreare e siano legati da desiderio reciproco. Entrambi si devono preparare al concepimento mediante purificazioni, che comprendono il massaggio con oli medicati, la sudorazione, l’uso di purghe, clisteri al fine di ripristinare l’equilibrio tra i doṣa (riportare in equilibrio i tre fattori che formano la costituzione personale).
Il futuro padre dovrà poi seguire una dieta in cui prevalgono cibi dal sapore dolce, come il ghee ed il latte bollito con spezie, per favorire lo sviluppo di Shukra dathu (“tessuto” costitutivo del liquido seminale), mentre la futura madre aggiungerà cibi con una qualità che nella medicina ayurvedica è definita “appiccicosa” per favorire il legame dell’ovulo con lo sperma e creare un sostrato favorevole al concepimento.
È interessante notare che entrambi i genitori sono coinvolti prima del concepimento, perché se è vero che la madre deve garantire un corpo sano per accogliere il futuro bambino, dalla salute del padre dipende la qualità e la forza fecondante dello sperma.
​​​​​​​Questo approccio trova conferma anche nella scienza contemporanea, basti pensare come fattori quali l’uso di alcool, il fumo od una dieta inappropriata siano elementi critici nello sviluppo della sterilità maschile, eppure sono spesso sottovalutati e non presi nella dovuta considerazione quando si palesano problemi nel concepimento.
L’atto sessuale volto al concepimento non è frutto di passione, ma di amore, desiderio reciproco e rispetto.  È un atto ritualizzato, sacralizzato, vengono date precise indicazioni, per esempio sulla posizione della madre durante il rapporto sessuale, che, per non creare afflizione o sbilanciamento eccessivo di uno dei tre doṣa, dovrebbe giacere supina o sui giorni migliori per il concepimento, che sono quelli subito successivi alla fine del mestruo.
Lo stato d’animo dei genitori, il loro umore, la qualità dei loro pensieri sono elementi fondamentali che determineranno sia la riuscita o meno del concepimento che le caratteristiche del futuro bambino: un animo leggero, aperto, solare, gioioso, abbandonato ad accogliere una nuova vita, fiducioso, ottimista favorirà la riuscita, al contrario, la paura, un atteggiamento preoccupato, stressato si riveleranno tutti fattori contrari, cose anche queste ampiamente confermate dalla scienza moderna.
​​​​​​​Anche l’ambiente esterno, il contesto familiare e sociale (ci si riferisce qui soprattutto alle tensioni famigliari o alle situazioni, sia famigliari che sociali, che possono aumentare lo stress, non alle condizioni materiali) possono influenzare il concepimento e le caratteristiche del futuro bambino.
Sebbene alcuni dei suggerimenti che ci vengono dalla tradizione ayurvedica possano sembrarci bizzarri od eccessivi, ritengo importante il fatto che si sottolinei l’importanza della preparazione al concepimento, sia del punto di vista “fisico”, adottando semplicemente uno stile di vita sano, suggerimento rivolto ad entrambi i genitori, perché corresponsabili nel dare la vita, sia dal punto di vista “psicologico” ed emotivo, perché un genitore accogliente e preparato saprà disporsi meglio sia al concepimento che alla nascita e all’accudimento di una nuova creatura umana.
Nel prossimo intervento vedremo più dettagliatamente il ruolo dello yoga nella preparazione al concepimento.
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Leonilda Candotti​​​​​​​
​​​​​​​Leonilda Candotti
Laureata in filosofia, pratica yoga da 25 anni. Ha conseguito il diploma presso la Federazione Italiana Yoga nel 2004, incontra nel 2009 Claude Marechal, allievo diretto di T. K. Desikachar e T. Krishnamacharya ed inizia con lui un percorso formativo di sette anni che la porta ad approfondire la pratica e l'insegnamento secondo la tradizione del Viniyoga. Attualmente è allieva diretta di Marechal, si dedica all'approfondimento del Tantra con E. Baret e allo studio dell'anatomia e delle catene muscolari secondo il metodo GDS. È iscritta al Master in studi orientlistici e interculturali presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini.
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