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Cos'è il diabete gestazionale

14/11/2020

Analisi del sangue perfette, mai un asterisco…eppure in gravidanza si rileva un aumento della glicemia…ma com’è possibile!?
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Prende il nome di diabete gestazionale, non presenta sintomi evidenti, può comparire anche solamente durante la gestazione e prevede un innalzamento dei livelli di zucchero nel sangue a digiuno o dopo i pasti.
 

Chi sono i soggetti a rischio?

Si tratta di pazienti sovrappeso o obese, o che hanno avuto un repentino aumento ponderale nella prima parte della gravidanza. La pressione dell’adipe sui tessuti addominali inibisce la produzione di insulina, ormone che regola e abbassa i livelli di zucchero nel sangue.
 
È un fenomeno non raro che può essere diagnosticato attraverso il test della curva da carico orare di glucosio (OGTT), per nulla invasivo, che viene effettuata intorno alla 24esima-28esima settimana di gravidanza.
 

In cosa consiste il test?

L’analisi individua le alterazioni metaboliche ai carboidrati e si basa su 3 prelievi di sangue che vengono eseguiti
- al mattino presto, a digiuno
- dopo un’ora dall’assunzione per via orale di una soluzione glucosata
- dopo due ore dall’ingestione.
 
Vengono considerati valori glicemici normali per una donna gravida quelli inferiori ai
- 92 mg/dl di glicemia a digiuno,
- 180 mg/dl a 1 ora,
- 153 a 2 ore.
In caso di superamento di almeno uno di tali limiti si parla di diabete gestazionale e fortunatamente nella maggior parte dei casi si risolve con il parto.
 
Con minor incidenza si rileva un aumento glicemico a digiuno già nelle prime settimane di gravidanza: si tratta quindi di un diabete mellito che è sfuggito ad una diagnosi pregravidica.
 

Quali sono i rischi per il feto?

La placenta che avvolge il feto veicola il transito del glucosio dalla madre al piccolo.

Aumentando i livelli di zucchero, il pancreas del feto dovrà produrre più insulina, provocando nel nascituro un aumento dell’adipe addominale, causa spesso di parti prematuri o con cesareo. Oppure una sovrapproduzione di insulina alla nascita che, dopo il taglio del cordone ombelicale, non sarà supportata da altrettanto apporto di zucchero, dal momento che la madre non avrà ancora iniziato ad allattare.
In quest’ultimo caso l’ospedale provvederà a tenere sotto controllo gli indici glicemici del neonato, sottoposto a flebo di glucosato per diverse ore dopo il parto.