Il 6 marzo 2020 è entrato in vigore l’obbligo di utilizzo del
sensore antiabbandono per i bambini di età inferiore ai 4 anni.
In caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, i casi in cui è possibile essere multati sono molteplici: quando il sistema funziona con il dispositivo bluetooth ma questo non è stato attivato oppure l’app non funziona, o ancora quando si ha un sistema antiabbandono non autorizzato dal produttore del seggiolino, oppure quando il dispositivo proprio non è presente.
In commercio esistono moltissime soluzioni e non è facile orientarsi.
Le domande che affollano la mente dei consumatori sono tante: è meglio un seggiolino con il sistema già integrato o è meglio un sistema indipendente? Meglio un sistema universale che si adatta a ogni tipo di seggiolino o meglio il sistema scelto dal produttore del seggiolino in mio possesso?
E la domanda su tutte le altre:
Ma il dispositivo deve essere omologato?
Il MIT chiarisce che “non necessitano di omologazione ma devono essere accompagnati da un certificato di conformità rilasciato dal produttore.
In merito al
funzionamento, il Ministero spiega che i dispositivi devono attivarsi automaticamente a ogni utilizzo senza bisogno che il conducente compia ulteriori azioni e dare un segnale di conferma di avvenuta attivazione. In caso di abbandono del piccolo a bordo dell’auto, dovranno invece attivarsi con segnali visivi e acustici o visivi e di vibrazione, percepibili o all’interno o all’esterno del veicolo. Sia i seggiolini che i dispositivi anti-abbandono potranno essere
collegati allo smartphone del genitore con una
app o tramite
Bluetooth per inviare notifiche.
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